Eredità

di: Massimo Silenzio

Conservo due ricordi indelebili legati a mio padre. Il primo risale a quand’ero ancora un bambino. Eravamo a casa, la sera, a cena. Mio padre posò sul tavolo il bicchiere di vino ormai vuoto, allargò le braccia e le mani a indicare tutto ciò che ci circondava, mi guardò dritto negli occhi e disse: «Figlio mio, un giorno tutto questo sarà tuo». Fu davvero un grande momento. Il secondo invece è di qualche anno più tardi, quando – ormai diventato grande – scoprii che vivevamo in affitto in una casa ammobiliata.

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