Lo scheletro nell’armadio

di: Daniele Imperi

Il dottor Vitali aveva uno scheletro nell’armadio. No, non in senso metaforico. Il dottore aveva un vero scheletro nascosto nell’armadio dello studio. Ovviamente nessuno ne sapeva nulla. Il dottore apriva e richiudeva quel mobile tranquillamente.

E lo scheletro, direte voi?

Lo scheletro era ben nascosto in un secondo fondo, a cui si accedeva spostando una falsa vite all’interno dell’armadio.

Ma forse era uno di quegli scheletri che i medici tengono esposti a scopi didattici, ipotizzerà qualcuno.

No, perché gli scheletri didattici sono finti, mentre quello del dottor Vitali, come ho detto, era vero.

Era appartenuto a un suo vecchio paziente, un certo signor F.L. – il dottore neanche ricordava più il suo nome – che non seguiva mai i consigli del medico, per poi lamentarsi con lui della sua cattiva salute. Il dottor Vitali un giorno perse la pazienza e iniettò un potente veleno al signor F.L., nascondendone poi il corpo nel suo armadio dal doppiofondo ermetico. Quello fu l’unico scheletro nell’armadio del dottor Vitali. O, meglio, lo fu per moltissimo tempo.

Accadde un giorno che il dottor De Matteis, suo collega, entrò nello studio del dottor Vitali con l’intenzione di chiedergli dei medicinali. Non trovò il dottore, ma vide l’armadio aperto, così decise di servirsi da sé, lasciando poi un biglietto al collega. Mentre prendeva alcune scatole, poggiò inavvertitamente una mano su una vite interna. La vite si mosse, accompagnata da un secco rumore meccanico, e la parete interna dell’armadio si aprì, rivelando uno spazio nascosto… e il suo contenuto.

Il dottor Vitali entrò proprio in quell’attimo, ma non ebbe la fortuna di vedere la faccia sbalordita e pallida del collega. Dal canto suo, il dottor De Matteis sentì solo una puntura d’ago, dopodiché cadde a terra.

E da quel giorno lo scheletro nell’armadio del dottor Vitali ebbe compagnia.

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